non puoi, lo so. e ne sono lieto.
perché mi sentirei di nuovo uno stronzo a camminare incerto e cauto, non importa quanto volenteroso, dietro a qualcuno che avanza sicuro e spavaldo, come chi tiene il vessillo di una fiera banda marciante, senza possibilità d’inciampi.
non è così… siamo più “scopritori” che hanno scelto di vagare in coppia, anziché da soli, in un bosco che sappiamo intricato e imprevedibile.
ed io amo anche questo… questa mancanza di cieca fiducia a tutti i costi… “non importa niente, andrà bene”… no! tutto importa e staremo a vedere, comodamente seduti sulla nostra innata volontà, cosa racconterà questo film di noi…
e d’improvviso mi sento come la cenere sulla punta di una sigaretta che non ho mai aspirato.
come “usato” per un becero e basso piacere altrui, pronto ad essere gettato con un semplice, facile, anche stiloso movimento di dita… senza pensieri, senza rimorsi.
mi pare d’avere un altro paio d’occhi, quelli della coscienza… chiudo questi due al mondo, li lascio dentro di me solamente.
così sento chiaramente quanto veloce e incontrollabile scorra questo fiume, quanto è sporco, corrotto ed insulso, anche nella sua stessa vastità…
mi fa schifo, mi angoscia quanto riesca a farmi sentire e desiderare d’essere il più diverso possibile dall’acqua che stupidamente e inconsciamente lo anima.
e così m’inebetisco quasi… inerme, serio, alienato… sprofondando in generici pensieri velenosi e soporiferi…
è tutto sbagliato… odiosamente sbagliato e difficile… ingestibile, brutto, irrazionale e triste… tutto.