Sono rivoli ancestrali
Che corron come un sistema nervoso
Di un nascosto, attorcigliato, labirinto
Per sentire fino al dolore
Immaginare l’immagine del pensiero
Coglierlo come una ciliegia
Di acciaio incandescente
Che può ancora mutare. Per poco
È un frammento di tanti frammenti
Desolanti e desolati in spazi infiniti
Sotto la doccia gelata di una mancanza
Che rende tutto lontano, persino il fiato
D’un tratto è paura, è ansia
Nulla è cambiato eppure qualcosa
È qui ora o è sempre stato, nel petto
Sapere che tutto è nulla e perso nel tempo