strano processo



mi nascondo un po’ dietro la consapevolezza della forza che ci vuole per riconoscersi deboli.
non è molto. come sempre.
quasi riesco a cavarmela, a volte, nella quotidianità. soggetto a pensieri che ritengo estranei, materialisti, assolutamente non utili e persino dannosi, fuorvianti se guardo alla vita alla mia maniera; eppure normalità per altri… come fare un bilancio dei propri averi, pensare a come gestire più produttivamente il proprio tempo e cose di questo genere.
nonostante la mia strana testa, dopo 28 anni, qualche volta ragiono da uomo civile… capita.
mi lasciano invece molto perplesso i continui bilanci momentanei su altri temi, ben più importanti secondo me, perché spaventosamente altalenanti nel risultato.
mi sono sempre salvato, nel mio tribunale interiore, pensando che ogni azione da me compiuta è sempre stata dettata dalla mia voglia, dal mio istinto, da una mia scelta di giustizia, mai da uno scopo chiaro che implica malizia, sotterfugio, strategia. così da non sentirmi mai "bugiardo"… e questo è assolutamente fondamentale per me.
ma capita di sentirmi bugiardo anche senza mentire… capita quando le mie sensazioni non sono troppo chiare… quando elementi importanti nella mia vita stanno in equilibrio sul mio pensare ad esse, stanno in bilico tra "tutto" e "niente", annullando di fatto ogni mio volere.
l’unica cosa da fare rimane aspettare… ma l’esperienza mi dice che queste situazioni difficilmente si risolvono semplicemente con la fine di queste altalenanti considerazioni grazie ad un’illuminazione che rende tutto chiaro, bensì, il più delle volte, altri elementi arrivano come avvoltoi su un un animale mezzo morto. complicazioni, stanchezza, sbagli… così da avere un verdetto sì, ma non "giustizia".