Che cos’è nel pratico lo status di ricchezza? Come viene ottenuto?
Spesso si tende ad identificare la ricchezza ed il successo come il risultato raggiungibile nella maggior parte dei casi grazie a costanza ed impegno.
Però osservando i fatti e ragionando possiamo concludere diversamente.
Come ha detto il giornalista, ambientalista e attivista politico britannico George Monbiot,” se la ricchezza fosse l’inevitabile conseguenza del duro lavoro e dell’intraprendenza, ogni donna in Africa sarebbe milionaria”. Monbiot ha anche scritto l’articolo “The Self-Attribution Fallacy” (https://tinyurl.com/bps3hqz) dove sottolinea come le persone ricche e di successo in questo mondo tendano ad attribuirsi meriti che in realtà non hanno.
Va infatti tenuto conto che gran parte del merito per la ricchezza va dato al puro caso (alla fortuna) per quanto riguarda il tempo, il luogo ed il contesto familiare di nascita. In secondo luogo bisogna invece tenere conto di cosa è necessario fare per arrivare ad essere ricchi in un sistema che alla sua base ha competizione, guadagno (https://tinyurl.com/ycy4wwpt), moneta (https://tinyurl.com/ya2andb2), piena occupazione (https://tinyurl.com/ydhk6tnr) e crescita (https://tinyurl.com/y9g5vjpu): essere disposti a sfruttare altri a proprio vantaggi e a non farsi scrupoli.
Questo è l’atteggiamento che più si rivela utile se si vuole ottenere ricchezza, e più ricchezza si ottiene più si tende ad accantonare empatia e compassione per far spazio alla pretesa del merito personale ed alla giustificazione dell’interesse egoistico a discapito di altri. (Che effetto hanno i soldi sulle persone? Consiglio un esperimento di Paul Piff: https://tinyurl.com/y8lot3yh).
Inoltre tornando al fattore fortuna, andando oltre queste prime basilari considerazioni, il caso è molto rilevante anche all’interno dell’ottica economica stessa. Un’analisi interessante a riguardo è quella di Daniel Kahneman, psicologo e nobel economia, che ha effettuato un’analisi dei risultati di 25 consulenti finanziari per un arco di 8 anni concludendo che “I risultati assomigliavano a quello che ci si aspetta da un lancio di dadi, non da un gioco di abilità”.
Si potrebbe quindi concludere che chi è ricco lo è per buona parte per motivi casuali e per capacità di agire senza scrupoli.
Per questo motivo infatti nella nostra società che è basata sulla gerarchia e sul potere le persone portate ad avere successo sono tendenzialmente quelle più psicopatiche (non in senso psichiatrico). Proliferano infatti i cosiddetti “corporate psychopath”, ovvero quelle persone che grazie ad un contesto familiare favorevole ed alla capacità di trarre vantaggio dagli altri riescono ad ottenere lo status di ricchezza. Il tutto rimanendo coperti da un velo di normalità, dato che questo è comunemente riconosciuto come un processo regolare (ed anzi meritevole, stimabile, auspicabile).
fonte Mosca Bianca