sdraiato nel nulla



crollo sul pavimento e guardo in alto.

non mi capitava da parecchio, nemmeno a letto ricordo di aver guardato in sù.
penso che non potrei essere più solo di quanto mi sento ora, crollato, come in attesa di morte.. penso che non sarebbe poi tanto diverso esserlo davvero. quanto sarà diverso essere morti dall’essere vivi?
ha importanza solo come mi sento, il fiume di tutto che scorre nel nulla, un’esistenza fatta di incoscienza, ignoranza, senza significato.
solo io, il mio occhio, la voce narrante nel mio cervello, e l’ultimo tiro da dare alla sigaretta fra le dita, sopra la mia fronte.
soffro la lunaticità di questi sacrosanti, perfidi e scabrosi pensieri, tanto li soffro quanto li amo, quanto soffrirò nel perderli ancora, al sorgere di un nuovo fittizio sole quotidiano. la sua fredda luce farà di me un corpo qualunque, con una piatta ombra ai miei piedi… prima ero io l’ombra, profonda quanto l’inferno… attenderò il prossimo tramonto.