Una scena vergognosa è andata in onda sulla Rai, nel programma Uno Mattina Estate, lo scorso 31 Luglio 2015.
Lo scienziato Valerio Rossi Albertini, fisico e ricercatore del CNR, ospite del programma, stava spiegando, con esempi pratici, l’importante impatto che la produzione di carne ha sull’ambiente in termine di consumo di risorse e inquinamento.
I due conduttori hanno colpevolmente ironizzato sull’argomento con battute, anche fuori contesto, assomigliando tristemente a una coppia di scolaretti indisciplinati, creando un clima di disinteresse e scherno, nonostante lo scienziato stesse parlando di un argomento molto serio e importante.
Tre cose mi hanno colpito in particolare: la gravissima e irrispettosa battuttaccia che la presentatrice ha partorito proprio al termine della spiegazione dello scienziato che invitava a riflettere su come tutto questo spreco di acqua e altre risorse potrebbe essere impiegato diversamente. La battuta è stata: “Stasera chianina?”.
La seconda cosa è che il presentatore ci fa notare che una persona non inquadrata stava mostrando attraverso un cellulare foto di grigliate di carne.
Tutto questo è un fedele specchio di come venga trattato l’argomento anche di fronte a dati scientifici seri che dimostrano quanto il consumo di carne sia un problema per l’ambiente, anche quando a dare informazioni è un autorevole scienziato, non un hippy un po’ stravagante: scatta automatica la derisione. Certo, un conto è vederla su un social network, da parte di qualche ragazzino annoiato, pieno di preconcetti e stereotipi. Tutt’altra cosa è vederlo succedere su un canale nazionale, pubblico, durante un approfondimento informativo scientifico.
L’ultima cosa che mi ha colpito, forse più di tutte le altre, è il fatto che lo stesso scienziato si senta in dovere di sottolineare che, nonostante i dati forniti, non si vuole spingere nessuno a diventare vegetariano, ma solo a riflettere un po’ di più sui problemi connessi alla produzione di carne. Vi immaginate se una cosa simile fosse associata alle sigarette o magari ai rifiuti tossici? Cioè dopo una dissertazione scientifica che dimostra quanto le sigarette facciano male o i rifiuti tossici siano pericolosi, ci si senta in dovere di specificare che comunque non si vuole far diventare nessuno non-fumatore o farlo smettere di inquinare, insomma basta rifletterci un po’ su.
Questo potrebbe essere comprensibile solo di fronte al fatto dimostrato e innegabile che il consumo di carne è indispensabile, cosa che milioni di vegani in perfetta salute, alcuni di questi atleti, anche al top nel loro specifico sport, demoliscono senza appello. A che serve creare coscienza su un problema se non si trasforma la coscienza in azione? E’ proprio questo il punto: non serve. Ed è così che deve essere.
Quella precisazione rimane quindi davvero inspiegabile e assurda se non viene vista in un’ottica più ampia. Basta guardarsi un po’ attorno per capire che criticare il consumo di carne è un tabù: da una parte c’è la gente comune che ridicolizza, impregnata com’è di i preconcetti, ignora i problemi connessi, segue la moda dell’essere sempre e comunque anti-veg perché fa ridere, fa ganzo, fa spaccone; dall’altra c’è il business, un business enorme di multinazionali che finanziano gli organi di informazione attraverso le pubblicità e che non permette di parlare apertamente di certi temi.
La soluzione al dilemma di riuscire a non infastidire il finanziatore ma al contempo riuscire a fingere di non avere le mani legate è confezionare trasmissioni come questa: da una parte puliscono la faccia dei mass media dimostrando che questi sono liberi di parlare dell’argomento, ma lasciano le loro mani sporche perché ne parlano ridicolizzando, minimizzando e quindi rendendo le informazioni completamente inutili. Lo abbiamo visto succedere anche con le ultime notizie dell’OMS sulla pericolosità della carne che sono rimbalzate su tutti i tg e testate giornalistiche, dappertutto con allegata una buona dose di minimizzazione e derisione.
I finanziatori non si toccano. Anche in una tv pubblica.
La quantità di spot trasmessi che incitano all’acquisto di carne e derivati è imbarazzante e sono considerati normale pubblicità, non c’è alcun conflitto, alcuna preoccupazione, nonostante i dati ci dicano che questi prodotti distruggono la terra e non sono salutari, oltre che costare la vita a centinaia di miliardi di animali ogni anno.
Tutto ciò viene tolto dall’equazione in una ipocrisia psicotica inspiegabile. La ciliegina sulla torta sono alcuni pseudo attivisti e intellettuali, finti dissidenti, che addirittura sostengono ci sia un attacco ingiustificato alla carne per le motivazioni più disparate: un attacco mirato all’Italia e alle sue industrie (quando i maggiori consumatori di carne sono altri paesi) o “lobby veg” che spingerebbero verso un cambiamento del mercato verso i loro prodotti (quando le grandi corporation della soia guadagnano molto di più con la soia coltivata proprio per gli allevamenti della carne).
Insomma tutto va bene purché si chiudano gli occhi su questo enorme problema che riguarda tutti e sta diventando sempre più serio. Vada per il disboscamento selvaggio per coltivare cibo per gli allevamenti, vada per lo spreco di risorse idriche, vada per l’inquinamento da CO2, l’importante è che non togliate quella fettina di carne dal piatto! Sotto con le battute al primo vegano che incontrate! Se lo merita! Sta solo facendo una piccola azione per salvare il pianeta e qualche miliardo di animali.
Ecco il video di tutta la puntata, lo scienziato Valerio Rossi Albertini parla ad 1:43:00
Se volete davvero sapere qualcosa sull’argomento e poi formarvi una opinione degna di questo nome vi consiglio:
Earthlings
Conferenza Gary Yourofsky
Cowspiracy
Un equilibrio delicato