falsi cambiamenti. sono solo ombre di qualcosa che si sta muovendo… forse.
non è vero movimento, sembra più un presagio che proverò a cavalcare. proverò ad usarlo per costruirmi una salda realtà intorno a me, per sfuggire ai giochi delle distanze che mi vedono faticare per tenermi vicine cose già vicine, e cercare di avvicinarmi faticosamente a cose molto lontane. devo uscire da questa poetica presa per il culo.
è una fortuna essere stanchi e saturi, diventare impermeabili a nuove e ripetitive attese e complicazioni, rimanendo però quel che sono, senza fingere.
è l’istinto che mi salva, ma che mi permette anche di non privarmi del tentativo e qualche surrogato di speranza che non significhi di nuovo attesa a mani legate.