percezione



siamo alle solite… questi alti e bassi finiranno per uccidermi… e neanche esistono.
sono io che li creo e li distruggo, semplicemente ruotando la realtà come un prisma e illudendomi che il vero significato sia il colore che si riflette, verso di me, in quel momento.
così non solo subisco gli eventi, ma anche la percezione altalenante e totalmente soggettiva di questi e di mille atre cose mai accadute.
alla fine non siamo niente, alla fine è sempre falsamente più facile ed indolore non credere in niente… ma non ci riesco.
m’illudo di poter essere qualcosa di più ora, una persona degna d’un amore altrui, di qualcosa di semplice e chiaro, onesto, di pietre per me preziose, facili da avere, naturali e senza bordi taglienti…
ma mi suona ridicolo, quando sono io ad avere innumerevoli spigoli, incollatimi addosso dal semplice esistere alla mia maniera.
ma, come sempre, se ci penso, la verità potrebbe essere l’esatto opposto…
il prisma continua a girare ed io neanche lo vedo: vedo solo i colori sgargianti che mi picchiano sulla faccia… e di alcuni potrei anche innamorarmi, basta che non veda anche il mio riflesso, così lontano e malinconico, da cancellare ogni colore e ogni finzione di felicità.