passo



un po’ più comodo…
nelle vesti della mia carne, ma ancora così lontano dall’immagine che ricordo di me.
cerco di godermi le prime sensazioni di rinascita, la prima brezza sul viso quando ci si inizia a muovere.
un passo – non so quanti km da fare.
non importa, la brezza c’è… purché, dopo troppo tempo fermo e statico nel problema, non si cada nel tranello “ok mi sto finalmente muovendo, posso anche fermarmi”… perché succede anche questo.
sì un po’ più comodo, anche se ho fatto solo un centimetro, perché son riuscito ad intravedere qualcosa di più della strada al di là della curva… ho sentito, ho visto come starei ad essere già là, più distante da qui, più vicino alla meta, al ricordo di me stesso.
ma vedo anche mille incroci… o meglio: li sento… e quante occasioni di sbagliare strada di nuovo, tornare indietro… anche solo per assaggiare una discesa, ogni tanto, anzi che sempre le solite faticose salite.