nulla è. niente esiste. ogni cosa è per come la si considera e rappresenta.
guardati intorno… ma non fare come sempre, non ti chiudere nei pensieri per poi lasciarli marcire in un angolo!
hai mai sentito la necessità di non sentire nessun sapore? di perdere il senso del gusto… per poter vedere, sentire ogni cosa per com’è e non per come e cosa ti fa sentire?
dici che sono sempre tutte e solo parole, il più delle volte in contrasto tra loro… sì, può darsi.
comunque ci siamo tutti in questo acquario, questo cazzo di laboratorio che puzza d’ospedale, di sudore altrui, mai del proprio, a fiatare gli uni sugli altri… mentre c’è chi si prende la briga di mettersi in un angolo e scattare foto, incollare parole, appendere il tutto su un muro e mostrarlo come in un circo, con addosso un sorriso da pubblicità di dentifricio o vestendosi di scuro e scostando qualsiasi cosa bella e piacevole.
lo so… in fondo mi sto ancora chiedendo quale e dove sia la verità, mettendomi in fila, prima tra i colpevoli, poi tra gli innocenti, poi nel mezzo… ovunque.
gioco bene ogni ruolo sai? ma non c’è nessuna partita in realtà, se non la sfida di capirci qualcosa… se c’è qualcosa da capire oltre al solito vivere.
sto scostando di nuovo la felicità come si scosta un ingrediente poco gradito da una pizza ordinata male?
guardati intorno… ma non fare come sempre, non ti chiudere nei pensieri per poi lasciarli marcire in un angolo!
hai mai sentito la necessità di non sentire nessun sapore? di perdere il senso del gusto… per poter vedere, sentire ogni cosa per com’è e non per come e cosa ti fa sentire?
dici che sono sempre tutte e solo parole, il più delle volte in contrasto tra loro… sì, può darsi.
comunque ci siamo tutti in questo acquario, questo cazzo di laboratorio che puzza d’ospedale, di sudore altrui, mai del proprio, a fiatare gli uni sugli altri… mentre c’è chi si prende la briga di mettersi in un angolo e scattare foto, incollare parole, appendere il tutto su un muro e mostrarlo come in un circo, con addosso un sorriso da pubblicità di dentifricio o vestendosi di scuro e scostando qualsiasi cosa bella e piacevole.
lo so… in fondo mi sto ancora chiedendo quale e dove sia la verità, mettendomi in fila, prima tra i colpevoli, poi tra gli innocenti, poi nel mezzo… ovunque.
gioco bene ogni ruolo sai? ma non c’è nessuna partita in realtà, se non la sfida di capirci qualcosa… se c’è qualcosa da capire oltre al solito vivere.
sto scostando di nuovo la felicità come si scosta un ingrediente poco gradito da una pizza ordinata male?