Me-MMT: No, grazie!



Nella prima parte di questo testo cercherò di illustrare i problemi insiti nella teoria economica chiamata Me-MMT che spero chiariscano, senza bisogno di altre repliche, il mio netto “no grazie e arrivederci” ai vari sostenitori, simpatizzanti, divulgatori e galoppini di questa cosa. Nella seconda parte farò un discorso più ampio sui meccanismi dell’economia in generale e su cui tutti i modelli economici si basano.

Il primo punto su cui la MMT glissa, e che non comprende, è uno dei punti più cruciali: la natura della moneta e la necessità della proprietà popolare di quest’ultima.

Barnard disconosce la teoria Auritiana, il signoraggio e la proprietà popolare della moneta. La MMT non dice nulla su chi sia il proprietario della moneta in senso giuridico, ma si limita semplicemente ad indicare chi sia il “monopolista” che la emette (o sarebbe meglio dire “immette”).

A scanso di equivoci, verso coloro che ancora cercano di tracciare una connessione tra le teorie Auritiane e Barnard-MMT, in questo video vediamo e sentiamo Barnard disconoscere Auriti, Signoraggio e dire che, per forza di cose, deve esistere uno stato che con la forza imponga tasse, a mo’ di “padre padrone” (in perfetta antitesi con la spiegazione del “fantasma giuridico” Auritiano).
https://www.youtube.com/watch?v=BZH6Y0ACAWo

Secondo la MMT, le tasse dovrebbero avere la funzione di controllare la liquidità ma, come spiego più sotto, questo è impossibile se non si affrontano altri problemi. Consiglio, riguardo questa tematica, il video di Paolo Maleddu “Perchè le tasse non sono dovute”: https://www.youtube.com/watch?v=R-gdEAnz2nc

In molte conferenze Barnard prende come esempi di stati a sovranità monetaria gli USA e la banca centrale USA (FED).

Anche se in USA esiste qualche differenza nell’approvvigionamento di liquidi da parte dello stato attraverso la BC, il meccanismo è lo stesso. La federal Reserve è pubblica solo sulla carta in quanto è formata da banche private e decide le manovre monetarie in piena autonomia rispetto al governo o qualsiasi altra istituzione pubblica assolvendola dai processi politici e democratici (Intervista in cui Alan Greenspan, all’epoca governatore della FED, dice chiaramente che quest’ultima è un’agenzia indipendente, che nessuno può sovrintendere alle sue decisioni: https://www.youtube.com/watch?v=zf3sfb7QFr8). La nomina del governatore della FED da parte dello stato e i presunti controlli governativi sulla stessa sono solo una facciata (In questo video la FED ricorda al Congresso degli USA che loro possono fare quello che vogliono e nessuno ha accesso ai loro registri https://www.youtube.com/watch?v=kDu6XzmqUy4).

Quindi la MMT non cambia di una virgola il problema legato all’emissione della moneta compreso signoraggio primario, secondario e terziario (spiegazione del signoraggio di Salvatore Tamburro https://youtu.be/NTNCIWzB3oM | Approfondimento sul signoraggio https://youtu.be/gGg5nfv_EzA con la tesi di laurea di Fabiuccio Maggiore.

Ma perché preoccuparsene visto che Barnard definisce i signoraggisti “complottisti del web”?… Sì un po’ come Giacinto Auriti, Erza Pound, Bruno Tarquini ecc…

Vale la pena, per capire anche come certi personaggi e certe ideologie si formino, indagare come si sia “evoluta” la posizione di Barnard sul signoraggio nel corso del tempo.

Nel 2008 lo vediamo scrivere un’aspra lettera aperta al giornalista Marco Travaglio in cui espone la propria critica alla sua libertà di parola.

(http://www.paolobarnard.info/docs/BARNARD%20E%20TRAVAGLIO%20Lett.%20aperta.htm).

L’apertura di questa lettera non lascia spazio a dubbi “Caro Travaglio, io ho le prove che tu non sei libero. Non mi dilungo, te le espongo in breve e ti assicuro che non sto parlando del fatto che, ad esempio, tu ti rifiuti di parlare di temi come il Signoraggio bancario, nonostante esso sia una piaga aberrante artificiosamente inflitta alla vita di ogni singolo italiano, che ne paga un prezzo altissimo.”

Quindi nel 2008 non solo Barnard era a conoscenza del problema del signoraggio, ma lo usava ironicamente come metro di paragone per capire se un giornalista fosse controllato oppure no.

Qualche anno dopo, invece, egli scrive un articolo sul suo blog dal titolo “Il complotto del ‘signoraggio’: Sfatare un malinteso che copre un crimine assai più grave.”

L’incipit della rivelazione che lo ha colto e illuminato sulla questione è ben chiaro: lui voleva indagare sul signoraggio ma non voleva farselo spiegare dai signoraggisti perché non erano abbastanza autorevoli, non voleva farselo spiegare da accademici italiani perché prezzolati dalla politica o dalla massoneria… E quindi chi ha scelto? E’ andato sul sicuro con un monetarista economista americano: Randall Wray, ovviamente uno dei massimi sostenitori della MMT, cioè la nuova teoria economica scritta dal banchiere miliardario Mosler.

L’inizio del testo già non è un granché come logica, ma andando avanti peggiora.

La prima distinzione tecnica che viene fatta è su cosa sia una moneta sovrana e subito si comprende quale sia il problema grave alla base di questo testo e della MMT. Per Barnard una moneta sovrana deve avere 3 requisiti:

  • 1) essere di proprietà dello Stato che le emette;
  • 2) non convertibile in oro
  • 3) soggetta al floating exchange rate;

Da quella distinzione si evince che non s’è capito affatto che cosa determini davvero la proprietà della moneta e il conseguente crisma della sovranità e quindi, di conseguenza, si considerino stati a moneta sovrana paesi che non lo sono affatto come gli USA. Chiamare una moneta “sovrana” e differenziarla da una moneta “straniera” è una semplice invenzione semantica della MMT. Un termine che sottende a confondere le idee e il concetto, appunto, di proprietà della moneta. Il concetto cruciale non è, infatti, che la moneta sia straniera o meno, ma semplicemente se questa indebita all’atto di emissione oppure no, a prescindere da chi la stampa e la immette sul mercato.

Come detto poco sopra la Federal Reserve decide in completa autonomia le politiche monetarie e chiamare sovrana una moneta che è gestita da privati è quantomeno bizzarro. Questo capita quando si cerca, con dolo o con superficialità, di confondere concetti come Proprietà della moneta, Sovranità Monetaria dello Stato e “Stato a Moneta Sovrana”. (Si legga http://danielepaceblog.blogspot.it/2015/05/la-bufala-della-moneta-straniera.html)

Il testo cerca di limitare l’analisi storica del problema attribuendone la nascita a partire dagli anni ‘20, con un aggravamento ed esplosione dopo gli anni ‘70, il tutto incentrato su manipolazioni politiche, ideologiche e affaristiche moderne, ma MAI viene toccata la struttura del sistema monetario e bancario. Eppure sono nate molto prima le banche che le moderne lobby. “Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi” diceva Marx ne “Il Capitale” ed era il 1885 non il 1920; o come disse William Paterson, fondatore Bank of England, “Il banco trae beneficio dall’interesse su tutta la moneta che crea dal nulla” ed era il 1694. Non il 1970.

Le banche hanno cominciato a fare alti profitti con la riserva frazionaria intorno all’anno 1100-1200. La moneta e il sistema bancario sono truffe per il modo in cui sono state concepite e le oligarchie moderne (palesi o occulte che siano come il Bilderberg, la Trilaterale, ecc., riconosciute anche da Barnard) proliferano anche grazie a questo imbroglio e se ne servono per ottenere i loro scopi. Questa lettura ha senso logicamente e anche storicamente. Far credere invece che il sistema bancario e monetario fossero corretti e funzionali mentre poi diversi gruppi di potere l’hanno recentemente corrotto e manipolato, è vedere le cose a testa in giù.

Un altro punto di questo testo che è assurdo e illogico è ammettere che le banche creino denaro dal nulla e non considerarlo un problema. Quindi il trucco contabile con cui le banche creano denaro dal nulla è assolutamente ignorato dalla MMT, mentre qui potete trovare un video di Marco Saba che spiega in dettaglio una delle conseguenze di questa truffa https://youtu.be/-mRzcQAK1-s.

L’analisi che emerge da questo testo è errata tecnicamente e fallace logicamente, è strumentale solo ed esclusivamente per eludere la domanda fondamentale: di chi è la moneta? Infatti un altro punto su cui Barnard ed MMT sbagliano con forte approssimazione è fare confusione tra emissione ed immissione di denaro, non chiarendo quindi il punto chiave tra chi immette semplicemente denaro e chi lo emette cioè è creatore e proprietario di quello che immette nel mercato.

Ancora più curioso è come oggi, Barnard, consideri il padre fondatore della MMT Mosler: in un suo recente articolo il giornalista si rende conto e ammette l’ignoranza profonda di questo banchiere, al punto da sottintendere una malafede dello stesso Mosler e dei divulgatori italiani della MMT, chiedendosi infine “non vorrei che sto americano avesse quella che loro chiamano ‘a hidden agenda’”? Bella domanda Barnard, ce la siamo fatta un po’ tutti sin dall’inizio. Senza scadere nel complottismo, ovviamente.

La MMT non risolve il problema dell’emissione monetaria A DEBITO che è uno dei motivi per cui il mondo sta collassando e i paesi vengono ricattati dalle élite finanziarie internazionali.

Il sistema che propone si basa comunque su una FIAT money, uno strumento che rimane ridicolo e fine a se stesso perché non riempie e non può riempire il vuoto lasciato dallo strumento monetario rappresentativo ormai di valori arbitrari anziché essere misura del valore reale.

Persino la base stessa della teoria, che vede la possibilità di spesa illimitata da parte dello stato, va contro la teoria stessa perché esiste un organismo (che sia la BC o altri operatori del mercato poco importa) che COMPRA titoli di stato, generando debito e anche DECIDENDO se comprare o no quei titoli. Questa non è nemmeno sovranità monetaria: è solo essere di nuovo dipendenti da banchieri e mercato finanziario.

L’unica cosa che la MMT risolve è il default. Non risolve l’accentramento di denaro e potere, non risolve nemmeno l’obbligo di crescita della base monetaria (derivante dalla copertura degli interessi sul debito).

Esempio USA: dal 1959, ogni 14 anni l’M3 è più che raddoppiato. Vale a dire che, ogni 14 anni, gli istituti bancari incamerano, in interessi, tanta moneta quanto il totale della moneta esistente nell’intera economia 14 anni prima.

Qualsiasi sistema a Banca Centrale non può che funzionare così mettendo sotto ricatto i governi e facendo accumulare montagne di soldi ai banchieri. Sarà un caso che questa MMT l’abbia scritta un banchiere? Non scadiamo in complottismi…

Se invece la moneta fosse veramente dello stato (o, ancora meglio, del popolo), il debito non solo non crescerebbe, ma rimarrebbe a zero perché non ce ne sarebbe bisogno visto che l’atto di emissione stesso non comporterebbe alcun debito. Senza alcun debito non ci sarebbe alcun interesse sul debito da pagare.

Faccio notare che, sempre negli USA, solo nel 2010, lo stato ha sborsato oltre 413 miliardi di dollari di interessi sul debito. Denaro ovviamente elargito a ricchi banchieri privati sia americani che stranieri. La proiezione per il 2019 è di 900 miliardi di dollari per gli interessi.

Da sottolineare è che la crescita della massa monetaria è dovuta all’obbligo di creazione di nuova moneta per pagare gli interessi sul debito e NON in base a valori reali creati, quindi questo processo è intrinsecamente inflazionistico.

Anche in Giappone, altro punto di riferimento della MMT perché ritenuto anch’esso un stato con sovranità monetaria, i problemi non mancano. Anche se la situazione macroeconomica può apparire migliore di quella di molti altri paesi (anche se le percentuali e i termometri economici sono ben lungi dal raccontare la reale felicità e benessere delle persone), questa è dovuta in gran parte ad un diverso stile di vita e approccio mentale al lavoro. Mettendo da parte questo, vediamo che anche in Giappone la disoccupazione sta aumentando e si pensa a un nuovo incremento di tasse sugli acquisti (nel 2012 si era passati dal 5% all’8% e ora si sta pensando di alzarla al 10%). Il tutto per stare dietro a problemi che l’illusoria bacchetta magica della “spesa illimitata” non è in grado di risolvere. Infatti stiamo parlando di paesi in cui la povertà e la disuguaglianza economica perseverano. 1 persona su 6 è in fascia di povertà in Giappone e, nel 2012 negli USA, 49,7 milioni di famiglie erano povere. Di questi, più di venti milioni vivevano in “estrema povertà”, con un reddito inferiore a 12.000 dollari per mantenere 4 persone. Altri cento milioni di persone galleggiano appena al di sopra della soglia di povertà.

Altra criticità è data dal fatto che il debito non è neutro rispetto alla distribuzione della ricchezza, anzi è di fatto un elemento essenziale che determina forti squilibri. Infatti, come già detto, qualsiasi debito comporta il pagamento di interessi ed i relativi tassi sono manovrabili da parte di chi crea moneta sotto forma di debito (che sia una BC o una banca commerciale poco importa), creando speculazione finanziaria. Il pagamento degli interessi sul debito aggregato è lo strumento attraverso il quale si opera il trasferimento di ricchezza dall’economia reale alla rendita.

Ricordiamo che, ad oggi, solo una piccola parte della creazione della moneta è dovuta all’azione delle banche centrali. Il grosso della moneta in circolazione è creato dalle banche commerciali attraverso prestiti. Alla luce di questo, ancora non si spiega come la MMT possa risolvere e gestire la liquidità senza rivedere il sistema bancario in toto.

Risolvere apparentemente il problema della liquidità e diponibilità finanziaria attraverso un deficit senza tetto non significa automaticamente che si avrà un’economia florida perché liquidità non significa far girare l’economia (e nemmeno far girare l’economia significa benessere, cosa ignorata da qualsiasi teoria economica). Finzione nella finzione, la MMT crede di poter controllare la quantità di denaro in circolazione attraverso il prelievo fiscale e rastrellamento di liquidità tramite l’emissione di Titoli di Stato con un interesse superiore alla redditività prevista negli investimenti, azioni assolutamente inefficaci e non risolutive oltre che rafforzative delle disuguaglianze sociali.

Ricordiamo anche che far emettere denaro allo stato non significa automaticamente un’emissione di denaro priva della componente inflazionistica. Questo dipende dallo scopo per cui il denaro viene emesso: se questo viene emesso per costruire e produrre qualcosa, non si ha inflazione ma crescita economica, mentre emettere moneta per finanziare speculazioni (compravendite) causerà inflazione. La MMT non analizza a sufficienza il “chi”, “quanto” e “per cosa”, verrà emesso denaro.

Lo stesso Mathew Forstater ha detto che, una volta raggiunta la piena occupazione, il deficit non dovrebbe aumentare e che ogni incremento della domanda non genera produttività, ma inflazione. Ecco, alla luce di questo, come si può quindi permettere a una BC di emettere moneta dal nulla a fronte di titoli di debito a interesse? Come si può quindi permettere l’emissione di moneta alle banche commerciali attraverso prestiti a interesse? Nessuno, eccetto lo stato, dovrebbe creare moneta.

Ogni emissione da parte di organismi terzi determina un cambiamento della base monetaria rendendo molto complicato il lavoro dello stato nella gestione della liquidità e della spesa pubblica senza generare inflazione.

Questo non verrà mai risolto se non si prende in mano il problema della creazione del denaro attraverso prestiti delle banche. Sembra incredibile che un elemento così cruciale come quello della creazione di denaro dal nulla da parte delle banche commerciali attraverso prestiti, venga così sottovalutato: a parte minare alla base la possibilità di gestire la liquidità da parte dello stato, andando un po’ più a monte, stiamo parlando di una truffa colossale che vede le banche prestare ciò che non posseggono. Giuridicamente il prestare è una prerogativa del proprietario, infatti nessuno al mondo, logicamente, può legalmente lucrare prestando ciò che non è legittimamente suo. Solo alle banche è concessa questa assurda prerogativa che incentiva la disparità sociale (paga interessi a chi ha soldi e li deposita, li riscuote a chi non ne ha e richiede un prestito), immette nel mercato una quantità di moneta spropositata aumentando inflazione e indebitando la collettività (Nando Ioppolo spiega cos’è la riserva frazionaria o moltiplicatore di depositi   https://www.youtube.com/watch?v=UeTvQGPkaNU).

L’emissione di moneta da parte dello stato allo scopo di creare occupazione crea uno statalismo di ferro mentre sia l’emissione che le scelte economiche, oltre che le collocazioni delle risorse, dovrebbero venire dal basso, non essere imposte dall’alto.

Ovviamente nemmeno il problema dell’uso politico di quel deficit senza tetto verrebbe risolto. Non c’è traccia di elementi reali di economia, nel senso più alto del termine, ovvero soddisfacimento dei bisogni e gestione delle risorse. Tutto rimane un mero calcolo economico scollegato dalla realtà come tutte le altre teorie economiche che infatti sono aberrazioni di una forma mentis pericolosa e autodistruttiva.

E’ necessario concludere facendo un discorso più ampio sull’economia in generale.

Ritornando alla visione dello stato come “padre padrone”, questo implica essere sempre succubi del potere di qualcuno che ti impone di lavorare per lui “sennò si torna ai feudi”. Questa è roba da preistoria. Non risolve assolutamente nulla. Altro che risolvere la “fame nel mondo”…

Non c’è economia che risolva la situazione e le disuguaglianze socio-economiche, nemmeno la teoria auritiana, per quanto almeno migliore e più onesta su molti punti, perché il problema è la schiavitù del valore, della crescita e del consumo, del produttivismo, del trasformare in risorsa qualsiasi cosa possa essere buttata nella fornace per fare profitto, “altrimenti si ferma tutto”.

Il paradigma della crescita economica è imprescindibile per qualunque economia. Crescita costante significa avere a che fare con modelli esponenziali che sono solo teorie matematiche e assolutamente incompatibili con sistemi chiusi, reali e finiti come il pianeta Terra.

Crescere significa consumare Crescita esponenziale significa consumo esponenziale.
Se si vuole imporre un qualsiasi modello economico basato sulla crescita in un sistema finito, l’unica cosa che si ottiene è andare oltre la sostenibilità del proprio sistema con conseguente, inevitabile, collasso.
Chi parla di “crescita sostenibile”, ecologica, green, ecc. o non conosce la matematica (ma allora come può parlare di economia?) o semplicemente sta tentando di truffare il prossimo.
Nelle parole dell’economista Kenneth Boulding: «Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista».

(Si legga questo interessante articolo di Utopia Razionale: http://utopiarazionale.blogspot.it/2016/05/il-coraggio-di-ripensare-la-societa.html)

Ancora peggio, uno dei punti chiave della MMT è il raggiungimento della piena occupazione. Questa è una cosa aberrante perché lo scopo di una società dovrebbe essere liberarsi del lavoro, consumare il meno possibile, essere auto-sostenibile, quindi l’opposto del creare lavoro per tutti a prescindere e quindi fare, fare, fare a tutti i costi purché la macchina della produzione non si arresti e tutti lavorino. Criceti sulle ruote. Un mondo da divorare. Persone da schiavizzare.

Il concetto di lavoro legato necessariamente alla rendita economica è un assurdo paralizzante della società e un freno alla felicità e realizzazione delle persone perché obbliga queste ultime, per sostenersi, ad occuparsi solo di lavori che corrispondano ad un guadagno. Qualsiasi sogno, desiderio o aspirazione che richieda lavoro ma che non faccia guadagnare qualcuno e quindi che permetta di essere pagati per farlo, è destinato a rimanere non svolto. In questa categoria rientrano tragicamente proprio la maggior parte dei lavori di cui si avrebbe più bisogno (come aiutare i poveri, sfamare chi non ha cibo, fermare la sofferenza animale, difendere l’ambiente ecc.), anzi, la norma è che ci sia guadagno e quindi si crei lavoro proprio per commettere azioni opposte. In questo sistema di cose, parlare di piena occupazione, dovrebbe far venire semplicemente i brividi.

Non ci è più permesso, per tempo, logica, onestà e pragmaticità basarci su teorie che ancora parlino, ad esempio, di “massimizzazione della produttività di uno stato”, concetti malevoli quanto quello di “crescita del pil” o di “rilancio dei consumi”.

Allo stesso modo non possiamo più permetterci di immaginare un sistema in cui le persone rincorrano il guadagno, la ricchezza, l’interesse personale; un sistema che premi la psicopatia e la mancanza di empatia, sperando che piccole correzioni fermino la rapina del terzo mondo, la fame, le disuguaglianze e la povertà a vantaggio di pochi. Non possiamo più permetterci di vedere gli stati come imprese che devono competere con altri paesi e semplicemente sperare di vivere nel paese che giochi le sue carte migliori a discapito degli altri perché, ricordiamocelo, nel gioco dell’economia non si vince senza che ci sia un perdente. Questo ovviamente contribuisce all’idea separazionista che sta alla base di un sistema che corrobora la diffidenza e lo scontro che, se è lecito per gli stati lo sarà anche per gli individui. E così è sempre stato, infatti, per qualunque modello economico che sia liberista o collettivista.

Quindi propinare la MMT (assieme a nuovi riformismi economici) salvatrice del pianeta, antagonista della fame nel mondo, mezzo per la pace e la libertà credo possa essere frutto solo di una tragica ingenuità o una pericolosa malizia.

Senza rivedere la natura della moneta e altri crismi centrali di qualsiasi modello economico, l’opera di manipolazione psico-sociale di questo strumento non cesserà e, allo stesso modo, non cesseranno corruzione, competizione, schiavitù, disparità sociale. Problemi cruciali come questi continueranno ad esistere, proprio perché non viene per nulla intaccato il motivo per cui questi problemi nascono e persistono.

Non serve una nuova teoria economica, serve piuttosto la fine dell’economia del valore in senso lato e quell’illusione paralizzante che una società possa esistere ed essere un giorno felice basandosi sulla ricerca del guadagno, del lavoro e della ricchezza in misura di beni prodotti, non mettendo nelle equazioni il pianeta, gli animali, le persone e la felicità stessa.

Vorrei concludere lasciando un rimando alla persona che mi ha spinto a creare questo articolo. Durante diversi e spiacevoli dialoghi avvenuti in rete, spesso questa persona ha rifiutato come argomentazioni ragionamenti logici, video, interviste… Insomma per lui serve un grafico quando si parla di economia sennò è come parlare di niente. Prima di pubblicare quindi un grafico esaustivo che dimostri scientificamente la validità di quello che ho scritto nel presente testo, mi sento di sottolineare quanto sia assurdo, quasi ridicolo, che io debba spiegare questi concetti talmente banali sulla violenza di qualsiasi economia a una persona che si dice antispecista e vegana (come me), e che quindi dovrebbe aver compreso appieno il problema del dominio e sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sugli animali e sul pianeta. Ancora una volta rimango basito di come si possa abbracciare qualcosa di buono senza avere il coraggio, l’onestà intellettuale o semplicemente la logica di applicare gli stessi principi a tutto quello che ci si para davanti. Questo accade quando le scelte che prendiamo vengono limitate dalla paura o semplicemente quando non si è davvero interiorizzato quello che si DICE di aver compreso.

Ecco il grafico esaustivo, e scientificamente inattaccabile che mi è stato richiesto.

grafico mmt2