la parola è l’unico figlio che voglio
si vesta di musica, di colori o di versi
sia la mia unica gioia, l’unico parto
l’unico essere ch’è degno di vivere
perché mai e poi mai succube
di me, del mondo ed invece
sì, segno indelebile ed imitabile
piacere è la gestazione, il concepirlo
il tempo passato a prendermene cura
indispensabile quanto una droga
l’ardire di dire ciò che si dice sbagliato
venirlo al mondo è un ghiacciaio
che con membra violente gratta la valle
e non la lascia com’era.