leggera sbuffata che cammina



devo guardare i miei stessi passi per non impazzire, per non sentirmi sballottato anche dalle sole immagini d’auto e persone che si muovono.
sballottato quasi sopraffatto, schiacciato… non da qualcosa di materiale ma da un’idea, un’immagine, una visione mentale che ho io di quel che ho attorno.
e non bastano… stanno tutti lì in mezzo alle mie piccole mille ferite che non posso dire facciano male, ma le sento… le sento eccome… continuamente.
sento anche il peso di ogni singola parola sprecata in favore di chi non la meritava, ma questo peso dura poco, il tempo di capire che non sono io il bastardo, e posso anche riderci su…
potrei… se non capissi che… no! meglio non capire.
 
 
ma la pubblicità in alto c’è sempre stata? chemmerda!