un’altra volta non posso guardare oltre la siepe.
ma non è colpa mia.
non si puo mai dire quanto si è aggrappati alla vita, anche alle cose stupide quotidiane, che stupide alla fine non sono mai quando riesci a vederle con occhi diversi.
ma non si riesce da soli, ci pensa la sorte, dio, il nome non importa, conta la tegola che si stacca d’improvviso dal tetto, e crea la sua ombra sulla tua testa. in quel cambio di luce rimani sorpreso, sbigottito.
anche fare un passo, respirare, è tutta un’altra cosa.
e non si puo guardare oltre la siepe… c’è solo da saltare, vedere come va.
sto gia facendo la conta delle cose non dette, delle persone mai più riviste, è angosciante.
non so dire se sono piu triste o spaventato…