Ecco perché vogliamo l’anarchia.



Una riflessione che voglio condividere con voi, scritta come uno sfogo, profondo e aspro, sull’autorità, sul modo di vedere il nostro mondo e i cardini sui quali è costruito.

tratto da: anarchistintheworld

anarchia“Come fai ad essere anarchico?” Questa è una bella domanda, se consideriamo che noi tutti, uomini, donne, animali, tutto ciò che è vivo e respira su questa terra è anarchico fin da quando viene al mondo. Noi tutti nasciamo anarchici, per poi morire da comunisti, fascisti, liberali, di centro, destra, sinistra, padroni, schiavi, oppressori, oppressi o più semplicemente menefreghisti.
Perché sì, quando noi nasciamo, siamo liberi e quindi anarchici, poi cresciamo, studiamo, ci troviamo un lavoro sempre che ci si riesca, ci sposiamo, sforniamo qualche marmocchio e crepiamo. Perché questo dovrebbe essere l’ordine naturale delle cose, o almeno così dicono.

Dicono anche che siamo assetati di sangue e ci servono delle leggi che spesso vanno contro di noi per tenerci a bada, che queste stesse leggi mantengono “l’ordine”, che queste fantomatiche leggi pro-ordine esistono, ma della giustizia non c’è traccia e il mondo è un far west proprio per questo motivo, leggi troppe… giustizia zero.

Ci dicono che l’autorità è buona giusta e normale sia se è chi ci governa ad esercitarla sia il bullo della classe che ti mena perché sei gay e ciccione, che il dovere e la disciplina sono valori, che la morale è una ed è quella della maggioranza, che le guerre fanno bene e sono giuste, che lo anarchstato e la patria sono due concetti che uniscono il proprio popolo … anche se lo mettono contro un altro, che la bomba atomica meglio tenerla lì che si sa mai possa servire, che le donne se stanno al loro posto è meglio, che l’impegno e lo studio non fanno di te un futuro lavoratore, ma una futura macchina da produzione se va bene, altrimenti arrivi a quarant’anni tirando a campare alla meglio, che il sottoproletariato o quella sfilza di gente senza nome non esiste ma poi anche se esistesse chissenefrega, sono delinquenti, drogati e senza nazione da tenere alla larga e poi i loro voti non servono a nessuno.

Ci dicono che la chiesa, i papi e i preti sono buoni e parlano nel nostro bene, che se facciamo i bravi cristiani su questa terra, genuflessi, paurosi, costernati al potere di un Dio che detta condotta, morale e codici di comportamento, poi verremo premiati nell’altra vita, peggio stiamo qui e meglio stiamo lì.

Ci dicono che se non vai a votare non fai il dovere da bravo cittadino masochista che gode ad essere vilipeso e sfruttato ed esce dall’aula con il sorrisino soddisfatto di chi ha fatto il proprio dovere, quello di schiavo e peggio se non lo fai sei uno che se ne frega del paese e di cambiare le cose (anche se poi sei attivo in altri ambiti), perché votando, si cambiano le cose. La prova di quanto cambino le cose ci è stata data, infatti, e ci viene continuata a dare, impensabile cambiarle queste cose dall’esterno delle istituzioni, ma solo dall’interno, sempre!

vanzettiCi dicono che dobbiamo rispettare polizia, eserciti, carabinieri, magistrati, tribunali, carceri e istituti correttivi perché rappresentano le leggi e lo stato e solo per questo meriterebbero riverenza e ammirazione, ci dicono poi che il progresso significa distruzione totale delle tradizioni e dell’ambiente, che se gli animali si mangiano è meglio, sono fatti apposta, che farsi il culo dieci, dodici ore al giorno per poter avere almeno un tetto sopra la testa è giusto perché si deve fare sacrificio, la vita è sacrificio! Che moderno razzismo, omofobia, sessismo, specismo, fanno parte dell’essere umano e non sono una conseguenza di anni di politica, ideologie retrograde e abusi e usi del potere, che di morti lo stato non ne fa perché lo stato è buono e le mele marce sono pochissime, ci dicono che i politici, questo governo agiscono per il mio bene, per salvaguardarmi, per tutelarmi, per i miei diritti e per la mia libertà!

Ci dicono che fascista è bello e figo e quando c’era lui, non c’ero io, che se c’ero io lo facevo fuori prima, che la violenza è tutta uguale e se lotti contro chi ti toglie pure il diritto di respirare sei un violento che fa il loro stesso gioco e se vai contro gli interessi dello stato tutto, peggio sei un terrorista.

Ci dicono che siamo in democrazia perché siamo liberi di viaggiare, scopare, uscire con gli amici, fondare questo partito, sputtanare qualche politico, fare questo, quello e quell’altro.
Mi dicono persino che possiamo parlare ed esprimerci liberamente soprattutto quando urlo e grido basta a tutta questa merda. Poi però mi prendo qualche manganellata e mi dicono pure che me le sono cercate. Se lo fai o sei pazzo o sei anarchico militante, ma è la stessa cosa, forse.

Ma la cosa peggiore che ci dicono da millenni, la più grande bugia della storia dell’umanità tutta è dirci che tutto questo a noi serve, che ne abbiamo bisogno, perché senza tutto questo la società non esisterebbe più, ci sarebbe il caos, ognuno farebbe quello che vuole, ne abbiamo bisogno, lo fanno per noi, e se io non delego nessuno e niente, né mi sottometto allo stato delle loro cose, mi devo persino sentire in colpa e schifarmi come uomo e cittadino, sentirsi in colpa per non voler più essere schiavi.
Vivo nel caos da quando sono nato, vivo in un mondo ingiusto, violento, orrendo e mi dicono che il caos, la violenza, e l’ingiustizia la voglio io, da anarchico che combatto e ho detto basta. Ecco qual è la più grande truffa e menzogna della storia e dell’anarchia.

canti_anarchici_01Potrei darti mille motivi del come faccio ad essere anarchico, più o meno personali.
Ti potrei dire che la mia patria è il mondo tutto, non mi riconosco in uno stato, politico, bandiera, ideologia politica, religione soprattutto se imposti con la forza morale e fisica, che non voglio essere etichettato né schiavizzato, né giustiziato, né giudicato per le mie scelte, non voglio sottostare a nessun dio, nessuna patria, nessun partito perché il potere e l’autorità ci sono sia a sinistra che a destra, che un’ideologia per quanto nobile e giusta non potrà mai essere applicata tramite un qualsiasi potere, voglio disertare questa società perché questa società non mi appartiene, voglio essere io il mio dio, la mia patria, il mio stato, il mio governo e riconoscere solo me come prima persona l’unica a poter dettare legge, giudizio e morale su se stesso, voglio, pretendo e devo essere valorizzato come essere umano, perché non voglio che nessuno mi possieda e mi comandi, non voglio continuare a vivere in una società gerarchica e piramidale dove chi più possiede più comanda a spese di chi sta in basso, che per me un uomo che non sogna un mondo diverso e giusto, qualcosa di più alto, di così irraggiungibile che in qualche modo lo sproni a vivere meglio è un morto che cammina, che le leggi assecondano solo le brame dei ricchi e dei potenti e non le mie, non quelle di una persona la cui unica legge è la libertà. Estrema, pura, viva, totale. Perché voglio morire come sono nato, libero in un mondo che lo è altrettanto.
E’ la nostra aspirazione, inclinazione …. è la natura umana. Tu mi chiedi quindi come si fa ad essere anarchici e io ti rispondo… come si fa a non esserlo?