cosa rimarrà quando sarà tutto finito?
immagino…
non significherà molto la poesia presa in prestito qua e là, cos’ho cercato o fatto finta di essere…
rimarrà cio che sono (un boh era la stessa cosa), rimarrà il ricordo di questo modo così malato di volermi bene, sbagliato, controproducente, che mi ha portato quasi ad odiare… continuo ad asciugare il sangue come sempre, solo che questo si vede.
continuo a vivere grazie alle piccole vittorie e difendere, tenermi stretto quelle poche cose solide dentro di me, ma forse sono loro che difendono me.
pare un gioco infinito, quello in cui sono invischiato, fatto di campi minati in cui passare in punta di piedi, dei nascondini all’ombra di occhiali da sole senza sole da oscurare, di incubi tremendi tormentati di ricordi, di squilibri assurdi, di sonni indotti che ti consegnano nelle mani di estranei che dovrebbero salvarti la vita e di sogni deprimenti che fanno avere di nuovo 2 occhi… finchè non mi sveglio e ne apro uno solo.
ed è frustrante vedere… capire che non sono riuscito a compensare fisicamente ciò che mi è stato tolto, forse dentro sì, forse… ma fuori ho solo perso ancora qualcosa.
è così che vedo la mia vita stasera… sono un sasso che rotola, si muove solo perchè è stato gettato in un burrone, ed ogni rimbalzo, ogni buca, scheggia la superficie, ferisce… e non impara mai nè a schivare nè a saltare… continua solo a rotolare fìnchè qualcosa non lo fermerà.