distanze interiori



vita è ciò che non si sa, ma si brama di sapere.
l’ignoto è quello che mi attrae, ciò che azzera la mia pigrizia e ogni umana paura. così dicono.
vorrei conoscere un vampiro, vorrei avere il suo sorriso, farmi penetrare dai suoi coltelli avorio e farmi succhiare via tutto quello che non ho mai avuto il coraggio di avere.
non esiste niente di meno conosciuto degli angoli bui dentro noi stessi, e vederli per la prima volta, come in foto, nelle mani di qualcuno, è cosa potente e sconvolgente. non esiste viaggio più bello e scoperta più importante del mappare le coste di luoghi così distanti quanto profondamente intimi.
è diventata una sporca abitudine ignorare i messaggi di avvertenza e d’errore che compaiono qua e la nel mio cervello, li evito come come persone che formano una folla al mercato dei consigli. li evito, mi dirigo direttamente all’ultima bancarella dove vendono i "te lo avevo detto", "sei sempre il solito coglione", "le situazioni del cazzo te le cerchi tutte" e articoli affini… ne faccio sempre buona scorta.
al di la di questo appare evidente, ma solo perchè ce l’ho sotto il naso, un po’ di… paura?… no è scazzo.
scazzo perchè odio essere sempre a un millimetro da cose che potrebbero funzionare perfettamente o comunque molto meglio, eppure quel millimetro sembra la distanza più grande che uno possa immaginare, una briciola, una piccola sfera che racchiude tutto ciò che non è mai andato nel verso giusto… piccola sì, difficile da vedere, ma pesante e indistruttibile.
mi chiedo cos’è che la rende infrangibile a parte la somma tra il mio essere incapace e pigro… credo sia la nebbia, la foschia che crea questo cazzo di cervello che mi hanno messo in testa, incapace di vedere al di là del crepuscolo, incapace di concepire una fine che non sia l’andare a dormire e poter riprendere tutto in mano il giorno dopo… quando cazzo ci sveglieremo da questa illusione di merda?
sono stufo di essere stupidamente schiavo della nostra falsa immortalità.