c’è un distacco di retina…
ha avuto in incidente? ha preso un pugno?…
c’è una lesione vicino al setto nasale, va operata d’urgenza.
sento se hanno un letto libero… vada là oggi li ho avvertiti terranno un posto libero.
ha avuto in incidente? ha preso un pugno?…
c’è una lesione vicino al setto nasale, va operata d’urgenza.
sento se hanno un letto libero… vada là oggi li ho avvertiti terranno un posto libero.
e di qui inizia la siepe.
adesso ci sono dentro, ho superato qualche fastidioso ramo, ma la fine è ancora così lontana… forse solo concettualmente, ma è parecchio distante.
basta aspettare, come sempre, come per ogni singola fottuta cosa della mia vita, e qualcuno mi dirà come andranno le cose.
..molto confortante…
adesso ci sono dentro, ho superato qualche fastidioso ramo, ma la fine è ancora così lontana… forse solo concettualmente, ma è parecchio distante.
basta aspettare, come sempre, come per ogni singola fottuta cosa della mia vita, e qualcuno mi dirà come andranno le cose.
..molto confortante…
intanto copio qui i post che non ho potuto scrivere per la bella vacanza in ospedale.
——————————————
14/12/05 h09:00
chissà quanto manca… è dura trovare conforto non nella forza, non nella voglia di vivere, ma solo nella rassegnazione.
non riesco nemmeno ad essere pessimista fino in fondo.
guardo i miei istinti così sempre intrisi di principi e moralità, ora diventati fisici e animali, nudi e senza pietà.
impossibile non pensare a cosa significhi essere solo di nuovo, ignorare i parenti, persino me stesso, e sentire questa parte di me così vuota da così tanto tempo.
fa male.
tutto quello che non ho detto, che non ho riparato, mi piove addosso ora; nascono buoni propositi… ma non sono falsi figli di questa situazione, forse sono solo cresciuti più in fretta.
dove sono sensazioni come il riempirmi la bocca di risate, il sentirmi felice di vedere una persona entrare in una stanza, essere innamorato, esprimere ciò che ho dentro con l’arte…
mi mancano!
non riesco nemmeno ad essere pessimista fino in fondo.
guardo i miei istinti così sempre intrisi di principi e moralità, ora diventati fisici e animali, nudi e senza pietà.
impossibile non pensare a cosa significhi essere solo di nuovo, ignorare i parenti, persino me stesso, e sentire questa parte di me così vuota da così tanto tempo.
fa male.
tutto quello che non ho detto, che non ho riparato, mi piove addosso ora; nascono buoni propositi… ma non sono falsi figli di questa situazione, forse sono solo cresciuti più in fretta.
dove sono sensazioni come il riempirmi la bocca di risate, il sentirmi felice di vedere una persona entrare in una stanza, essere innamorato, esprimere ciò che ho dentro con l’arte…
mi mancano!
——————————————
19/12/05 hvaffanculo
solo sogni.
ho conosciuto 2 ragazze nei miei sogni.
di una ricordo poco, ma quel poco m’è rimasto dentro.
una bellezza che non oso esprimere, un’esteriorità così perfetta che non rimaneva tale, bensì esprimeva infinite cose, come se la conoscessi da sempre.
io sono rimasto con lei, nella sua giovane età, in quel taglio di capelli così particolare per quest’epoca, nel bianco dei suoi grandi occhi e del suo sorriso così perfetto.
l’altra ragazza la ricordo appena fisicamente.
un viso normale, da non poter giudicare se brutto o bello, capelli lisci, lunghi, legati in una coda molto alta.
ma sono stato colpito da cosa ci siamo detti, da quanto ci siamo conosciuti in così poco tempo, da questa affascinante e originale personalità, così diversa dalla mia ma mai in conflitto.
giocavamo l’uno con l’altro, ognuno in un pezzo nuovo di mondo da conoscere ed esplorare, concedendo parte di se all’altro e viceversa, senza malizie, egoismi, gelosie.
ho conosciuto i suoi genitori, sono stato a casa sua…
incombente quanto rassicurante era la sensazione chiara di una nuova nascita, di un rapporto probabilmente solo d’amicizia, ma profondo e prolifico come con nessun’altra ragazza nella mia vita.
ora chissà dove sono…
ogni giorno sempre più perse, dentro di me…
solo sogni…?
ho conosciuto 2 ragazze nei miei sogni.
di una ricordo poco, ma quel poco m’è rimasto dentro.
una bellezza che non oso esprimere, un’esteriorità così perfetta che non rimaneva tale, bensì esprimeva infinite cose, come se la conoscessi da sempre.
io sono rimasto con lei, nella sua giovane età, in quel taglio di capelli così particolare per quest’epoca, nel bianco dei suoi grandi occhi e del suo sorriso così perfetto.
l’altra ragazza la ricordo appena fisicamente.
un viso normale, da non poter giudicare se brutto o bello, capelli lisci, lunghi, legati in una coda molto alta.
ma sono stato colpito da cosa ci siamo detti, da quanto ci siamo conosciuti in così poco tempo, da questa affascinante e originale personalità, così diversa dalla mia ma mai in conflitto.
giocavamo l’uno con l’altro, ognuno in un pezzo nuovo di mondo da conoscere ed esplorare, concedendo parte di se all’altro e viceversa, senza malizie, egoismi, gelosie.
ho conosciuto i suoi genitori, sono stato a casa sua…
incombente quanto rassicurante era la sensazione chiara di una nuova nascita, di un rapporto probabilmente solo d’amicizia, ma profondo e prolifico come con nessun’altra ragazza nella mia vita.
ora chissà dove sono…
ogni giorno sempre più perse, dentro di me…
solo sogni…?
——————————————
21/12/05 h15:40
nella siepe.
non ho più il dovere di sentirmi male per qualche motivo che non sia quello principale.
all’improvviso "cercare" è diventato sinonimo di "dolore".
tutto è diventato più difficile, e non si sa ancora se le cose andranno migliorando o no.
mi accontento di non sentire quasi più dolore, di cominciare a riprendere decisioni, sorridere, dare un qualche senso a quello che ho intorno, riflettere, scrivere…
tante piccole cose, e alcune meno piccole di altre.
questi lividi spariranno, certamente, ma potrebbero essere rimpiazziati da nuovi… ha senso? ha importanza?
non lo so… ma ho sentito subito il bisogno di riparare a tante cose, anche goffamente, stupidamente o per caso, come mio solito.
certo… fa presto certa gente a cancellare i finali… a metterci ua musichetta da quattro soldi, due frasette stupide e sfumare velocemente sulla pubblicità.
io no.
non ho più il dovere di sentirmi male per qualche motivo che non sia quello principale.
all’improvviso "cercare" è diventato sinonimo di "dolore".
tutto è diventato più difficile, e non si sa ancora se le cose andranno migliorando o no.
mi accontento di non sentire quasi più dolore, di cominciare a riprendere decisioni, sorridere, dare un qualche senso a quello che ho intorno, riflettere, scrivere…
tante piccole cose, e alcune meno piccole di altre.
questi lividi spariranno, certamente, ma potrebbero essere rimpiazziati da nuovi… ha senso? ha importanza?
non lo so… ma ho sentito subito il bisogno di riparare a tante cose, anche goffamente, stupidamente o per caso, come mio solito.
certo… fa presto certa gente a cancellare i finali… a metterci ua musichetta da quattro soldi, due frasette stupide e sfumare velocemente sulla pubblicità.
io no.