non ci credo quasi… e sbaglio.
è una debolezza, me ne rendo conto… non è mai facile mandare affanculo qualcuno.
eppure sarebbe la cosa più logica, come il risultato di un’addizione da 1^ elementare… 1+1… quanto fa? ci devi stare a pensare? come sarebbe "dipende"?! "bisogna considerare molti aspetti"?! ma sei scemo, cazzo? fa 2… dillo! due!… bah!
eppure è solo questione di tempo, arrivare a sbattere di naso a capire che dovevo fare quello che l’istinto mi aveva detto settimane prima, come uno stronzo che non s’impiccia dei fatti suoi e che tu non stai a sentire pensando: "ma che cazzo ne puo sapere, lui? so io cosa va fatto"… e dopo un po di tempo te ne stai li con la faccia incazzata, a imprecare per una nuova cosa storta, con lui che ti guarda con aria di superiorità.
ma alla fine me ne frego… perchè dalla mia parte ho sempre la volontà di fare le cose per bene, di aver mai chiuso le porte in faccia a nessuno prima del tempo, di non aspettarmi nulla di eccezionale e di non rompere le palle a nessuno.
non è colpa mia se hai deciso di diventare un’altro incazzato "perchè?", me ne duole, ma non sei il primo, né sarai l’ultimo purtroppo. mi spiace più per te alla fine, mi spiace per tutti quelli che diventano solo un piccolo strumento della vita senza significato, nuvole, auto di passaggio, foglie secche trascinate dal vento.
ormai è diventato una specie di gioco il capire cosa non siete, cosa non siete stati. ma non dovrei giocare forse, dovrei smetterla… o forse sono gli altri che dovrebbero smettere di avere paura di significare davvero qualcosa.