mi scuso per ciò che dicoper ciò che taccionell’alveolo subliminale d’ogni menon vedo altro che dita che annaspanoper creare, per dilaniarela differenza la fa un esile gustonon il sangue, non la leggeed io rimango impacciatodi lino vestitoad annusare il profumodi una donna appena struccataquante battaglie nell’intimo meditarema nessuna che giustifichi gli spariperché io rimanga sempre […]
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continuum
gravido d’istinti mi sentoe vuoto di parsimonieinondato però d’ignavia sterile e malata liquidi emulsionati a forzanella foga sconsiderata di dare equilibrioe uniforme colore inventarsi poi una posologiauna malattia certacertamente diagnosticata e curabileio padre e lei figlia non il contrario
occhi asciutti
la bellezza è comprensionedecisioni che creanouniversi sconsacratirapidi e fulmineifreddi e deleterinelle membra e nelle falangi delle regole che li regolanola bellezza è comprensioneavrò ancora più pauraqui, di medi ogni pezzo mancanteogni pezzo fuoripostodisseminatonelle nubi cosmiche pastelloi colori mi sfuggononon arrivano agli occhi asciuttiarsil’universo in bianco e neromai bianco e mai neroè orrendo non comprenderenon comprendermi.
sorridimi
scopare come cani affrettati e disgustati da noi stessi riflessi nel sudore altrui negli occhi spalancati dal terrore mai mai nei sorrisi perché allo specchio non si sorride
repressione & natura
che io sia davvero chi indosso?così perfetto e naturalerepresso come uno storpioche non sogna altro che correreche ogni singolo rigurgito di vitasi possa riassumere in una sola faccia?che finirò per odiareperché ha un solo occhioche tutto vedee il suo sangue mi lega in cascate pesanti alla tomba che è il mio corpo.
addio ad orologeria
spariròanche per tecome faccio sempre non sto prevedendo il futuroè solo che non riescoa non finire la frasedi una filastroccache so a memoria
non esiste
la nebbia sulla strada è umida di sanguenon è rossa solo perché non so più vedere i colorinon è calda perché la pelle non ha più tattorimane fredda e grigia quando non lo ènon lo è affatto le gomme stridono, l’autoradio spara ed io non so nemmeno dove sono direttoposso solo vedere la scia […]
strapparmi i denti
così sentirei le fauci vuotegengiva contro gengivasenza il duro smaltoche ti ha masticataresa il cibo di cui avevo fameche adesso m’affama inevitabile ed eternosarà il digiuno singhiozzi di pianto e nessuna lacrima.
che altro mi resta?
che altro mi resta se non divorare?divorare e divorare e divorare e divorare…essere ciò che temol’insonne cancro di me stessoe continuare a divoraredivorare e divorare e divorare e divorare…
in consistenza
pianeti allo zenital nadir di loro stessinel vuotoil vuoto è esistere credevo d’essereun’immaginaria visionein un reale spigolosoora mi sentoun pezzo di carnein un’immagine visionaria nulla sarà mai unonella mia testafinché tutto saràprofondo e contortoanche quandonon sono io a renderlo tale mi hanno detto chenon si gioca con la realtàlasciamo chelei giochi con […]