m’è capitato di pensare ad una specie di poesia, che si trova all’inizio di una raccolta di novelle di Gregory Benford, e che lessi anni e anni fa. volevo trascriverne una parte che mi ha colpito…
con sorpresa ho letto il titolo: Sangue sul vetro.
impressionante pensando a uno delle ultime cose che ho scritto qui… i segni non finiscono mai…
SANGUE SUL VETRO (Blood on Glass ’86)
La Natura non sa niente della morte.
Non è nell’ozioso e compiaciuto meooow del gatto
nè nel folle scalare dell’antilope
mentre il leone si gusta il cibo.
Non è nella marea crescente di un mare indolente
di qualche gradiente ottuso di una stella,
nè nel capo chinato d’un fiore, nella frenetica danza di un insetto.
Vita è l’unica parola che il mondo pronuncia.
L’alternativa la tace, muto.
[…]
rileggere questo mi da molto da pensare… mi vengono in mente luoghi, situazioni e stati mentali.
avrò preso in mano questo libro migliaia di volte leggendolo qua e la distrattamente, solo da poco ho iniziato a leggero sul serio combattendo la mia pigrizia che mi ostacola anche in cose che mi piace fare (assurdo).
mi tornano alla mente momenti di quasi un anno fa… in treno, con questo libro in mano…
sentivo così forte la fine di un periodo, ed era fottutamente vero!… forse non mi ero mai sentito così tanto in movimento. e realizzando che presto non avrei più avuto molti punti di riferimento, la mia priorità divenne l’automiglioramento… e cazzo se ne avevo e ne ho ancora bisogno!!!
infatti è questo che non mi va giù: che in realtà non mi sento migliorato per niente, nonostante i propositi e la paura di trovarmi da solo, con un me stesso che non mi sarebbe per niente piaciuto.
non è bastato evidentemente. anzi… per tanti aspetti mi sento peggiorato, come alcuni ultimamente si affannano a sottolineare. devo dire che non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, per certi aspetti… per altri invece sì.
comunque si tira avanti come sempre… sento qualcosa di nuovo nell’aria… come la nascita di nuovi pianeti. vedremo…